        Dopo un lunghissimo inverno, con i primi test ufficiali andati in scena sul circuito di Donington Park &egrave; finalmente ripartito anche il British Superbike, la cui stagione scatter&agrave; per la prima volta dalla Spagna, a Navarra, nel weekend del 20-21 aprile. Nella due giorni di prove in vista dell'inizio del campionato, a chiudere davanti a tutti sono stati alcuni dei grandi favoriti per la corsa al titolo: andiamo a vedere come sono andati. CIV SBK: il "maratoneta" Delbianco e la serenit&agrave; del ritorno in DMR Ryde al comando, Irwin secondo con la Ducati  A chiudere davanti a tutti nella classifica combinata &egrave; stato Kyle Ryde, in grado di girare in 1'27.650 con la Yamaha R1 del team Grilla OMG Racing. L'inglese, sempre velocissimo a Donington fin dai tempi della SSP, precede di ben 523 millesimi il primo degli inseguitori, ovvero Glenn Irwin con la Ducati Panigale V4 R del &ldquo;nuovo&rdquo; team PBM, il quale punter&agrave; certamente a quel titolo sfuggitogli lo scorso anno soltanto per mezzo punto. Terza piazza per un'altra Yamaha, ovvero la seconda Grilla OMG Racing portata in pista da Ryan Vickers, mentre chiudono la Top 5 le CBR1000RR-R Fireblade SP dello squadrone ufficiale Honda Racing UK guidate da Andrew Irwin e Tommy Bridewell. Quest'ultimo, campione in carica della categoria, &egrave; parso immediatamente competitivo con la moto della Casa di Tokyo, pur essendo davvero diversa rispetto alla Ducati utilizzata nelle ultime stagioni. Ottaviani sorride alla sfortuna: "Dunlop gran gomma. Sono le gare, pu&ograve; capitare" Haslam in Top 10, in pista anche l'Aprilia   Sesta posizione per la migliore delle BMW, ovvero quella del recordman al TT Peter Hickman con i colori dell'FHO Racing, il quale precede un altro grande atteso come il campione del mondo Moto3 del 2015 Danny Kent, Jason O'Halloran con la Kawasaki, Dean Harrison al debutto con la Honda e Leon Haslam. &ldquo;Pocket Rocket&rdquo; chiude la Top 10 con la BMW M 1000 RR dell'Haslam ROKiT Racing Team, con cui punter&agrave; al secondo successo in carriera nel campionato britannico, gi&agrave; vinto nel 2018. Da segnalare inoltre la presenza delle nuove moto con specifiche tecniche &ldquo;Pathway&rdquo;, ovvero una via di mezzo tra le Superstock 1000 e le Superbike, le quali correranno nella classe regina ma con una classifica a loro dedicata. Qui, il pi&ugrave; rapido &egrave; stato Alex Olsen con la Honda, seguito dall'olandese Jaimie Van Sikkelerus e da Lewis Rollo, il quale porter&agrave; in gara a tempo pieno l'Aprilia RSV4 1100 del team IN Competition con il chiaro obiettivo di portarla in alto in una delle serie pi&ugrave; competitive al mondo. Misano, Albani: "MotoGP e SBK? Fino al 2026, poi il rinnovo"       

Il pilota del team OMG Racing ha chiuso il comando i test ufficiali della serie d'oltremanica, seguito da Irwin e Vickers: ecco cos'&egrave; successo nelle due giornate

BSB: i test di Donington Park si chiudono nel segno di Kyle Ryde

        Qualifiche terminate a Misano Adriatico dove tra poche ore inizieranno le prime gare della stagione. Le Motosprint Pole Position sono state assegnate a Luca Bernardi, Luca Ottaviani, Marcos Ruda, David Gonzalez Perez e Emanuele Cazzaniga. PRESENTATI A MISANO IL CIV FEMMINILE ED IL WOMEN&rsquo;S EUROPEAN CHAMPIONSHIP SBK: Bernardi e Aprilia al top La prima pole della stagione va a Luca Bernardi sulla Aprilia RSV4 1100 del team Nuova M2 Racing, il sanmarinese ha fermato il cronometro in 1&rsquo;35&rdquo;203 nel secondo e decisivo turno di prove ufficiali. Dunlop ha portato per la prima volta in questa stagione la nuova specifica da qualifica che il pilota Aprilia aveva gi&agrave; utilizzato ieri non riuscendo per&ograve; a trarne grande beneficio e facendo registrare il miglior tempo con la soluzione pi&ugrave; morbida disponibile per la gara. Scatter&agrave; in prima fila con lui Alessandro Delbianco con la Yamaha R1, 146 i millesimi che hanno separato Alessandro dalla conquista della seconda pole consecutiva dopo quella conquistata nel finale di stagione a Imola. Chiude la prima fila Michele Pirro, ancora non al 100% alle prese con un virus influenzale che lo ha rallentato in questo round d&rsquo;apertura del Dunlop CIV 2024. Ottima prestazione di Roberto Mercandelli, rookie della classe Superbike che portato la sua Panigale V4 R in quarta piazza a precedere uno sfortunato Samuele Cavalieri caduto nel suo time attack a causa di una vespa finitagli nella tuta che lo ha punto ripetutamente sul petto facendogli commettere l&rsquo;errore che lo ha portato a terra.  Supersport 600 NG: Ottaviani porta la MV in pole Va a Luca Ottaviani la pole position della classe Supersport 600 NG del Dunlop CIV 2024 nel round 1 di Misano Adriatico, il pilota dell&rsquo;Extreme Racing Service ha fermato il cronometro in 1&rsquo;38&rdquo;024 dimostrando come la MV Agusta F3 800 sia sempre pi&ugrave; competitiva anche nel Campionato Italiano Velocit&agrave;. Una prima fila dalla grande esperienza con Lorenzo Dalla Porta a scattare accanto ad Ottaviani, il pilota del Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro &egrave; andato a sostituire Simone Corsi nel box AltoGo Racing Team. Chiude la prima fila il due volte campione italiano Supersport Davide Stirpe sulla Ducati Panigale V2 del Garage 51 Racing Team by Barni Racing. Alle spalle del pilota romano un&rsquo;altra coppia di piloti Ducati composta da Andrea Mantovani e Andrea Giombini mentre chiude la seconda fila il compagno di squadra di Ottaviani, Niccol&ograve; Castellini con la seconda MV Agusta F3 800. Moto3: Ruda fa il vuoto Il team GP Project 2WP cambia il pilota ma non l&rsquo;abitudine alla pole, salutato Vicente Perez Selfa ha abbracciato Marcos Ruda che ha proseguito la striscia di pole position della moto preparata dal PoliTo. Lo spagnolo ha fermato il crono in 1&rsquo;41&rdquo;724 facendo segnare il nuovo record della pista per la classe CIV Moto3. Alle sue spalle Elia Bartolini, unico pilota ad avvicinare il tempo dello spagnolo e purtroppo caduto nel Q2 non potendosi migliorare nel finale di turno. Chiude la prima fila Edoardo Liguori al debutto in Moto3 dopo la conquista del titolo italiano PreMoto3 nella passata stagione. David Gonzalez e Cazzaniga si spartiscono PreMoto3 e SSP300 Nella nuova classe PreMoto3 la pole &egrave; andata allo spagnolo David Gonzalez Perez che ha letteralmente fatto il vuoto dietro di se rifilando 1&rdquo;4 ai rookie Edoardo Savino e Lorenzo Pritelli al debutto sulle ruote alte dopo esser stati negli ultimi anni un punto di riferimento del CIV Junior. Nella Supersport 300 la pole position &egrave; andata a Emanuele Cazzaniga che ha fermato il crono in 1&rsquo;50&rdquo;511 precedendo Alfonso Coppola e Oscar Nunez Roldan.  CIV SSP, DALLA PORTA: &ldquo;LIBERTY MEDIA? NON STRAVOLGER&Agrave; LA MOTOGP&rdquo; | ESCLUSIVA&nbsp;       

Sar&agrave; il sanmarinese a scattare al palo nella classe regina del Campionato Italiano Velocit&agrave; mentre nella 600 a primeggiare &egrave; il pilota MV Agusta

CIV, Bernardi si prende la pole della SBK, ad Ottaviani la SSP

        Dopo un lungo inverno e i primi test ufficiali, finalmente la stagione 2024 del Campionato Italiano Velocit&agrave; &egrave; iniziata in maniera definitiva con la prima giornata di turni ufficiali per tutte le categorie al Misano World Circuit Marco Simoncelli. Nel corso del venerd&igrave; pomeriggio si sono svolte le Qualifiche 1 di tutte le categorie della serie tricolore, ricche di novit&agrave;, conferme e qualche sorpresa dal punto di vista dei risultati. Ecco chi ha conquistato la pole provvisoria in Superbike, Supersport, Moto3, PreMoto3 e Supersport 300. CIV Misano: gli orari TV del primo appuntamento 2024 SBK: Bernardi al comando davanti a Delbianco  Al termine di una sorprendente prima sessione di qualifiche, davanti a tutti nella classe regina troviamo Luca Bernardi con l'Aprilia RSV4 del team Nuova M2 Racing, il quale ha chiuso con un crono di 1'35.347. Il sammarinese &egrave; riuscito a beffare Alessandro Delbianco, scivolato nel finale ma altamente competitivo con la Yamaha del DMR Racing, ed un ritrovato Luca Vitali con la Honda CBR1000RR-R della Scuderia Improve. Quarta piazza per Roberto Mercandelli, all'esordio nella categoria ma gi&agrave; incisivo con la Ducati Broncos, mentre il nove volte campione italiano Michele Pirro ha chiuso al quinto posto con la Panigale V4 R del team Barni. Sesta posizione per Samuele Cavalieri con la seconda delle Aprilia; la miglior BMW &egrave; stata quella di Gianluca Sconza, ottavo, mentre Kevin Manfredi &egrave; decimo con l'unica Suzuki presente in griglia. Vinales su Liberty Media: "Pu&ograve; derivarne una crescita interessante" Pole provvisoria di Ottaviani in SSP  Nella foltissima Supersport Next Generation, il miglior tempo della Q1 &egrave; stato fatto registrare da un ottimo Luca Ottaviani, in grande spolvero con l'MV Agusta F3 dell'Extreme Racing Service e a proprio agio con le mescole Dunlop, con le quali ha siglato un 1'38.341 con cui ha preceduto per soli 17 millesimi di secondo Lorenzo Dalla Porta (qui la nostra intervista esclusiva) con la Yamaha AltoGo. Chiude la prima fila provvisoria Davide Stirpe con la Ducati del team Garage51 by Barni, seguito da due ottimi giovani prospetti come Andrea Giombini e Giacomo Mora. Bene anche Marco Bussolotti, sesto al debutto sulla Ducati dopo tanti anni con Yamaha, mentre chiudono i dieci Nicol&ograve; Castellini, Stefano Valtulini, Emanuele Vocino e Leonardo Taccini. Quartararo fedele a Yamaha: come cambia il mercato MotoGP Ruda al comando in Moto3, Bartolini in scia   In Moto3, a chiudere con il miglior riferimento cronometrico &egrave; stato Marcos Ruda. Lo spagnolo, portacolori del team GP Project 2WheelsPoliTO, ha cominciato la stagione nel modo in cui l'aveva conclusa il suo connazionale Vicente Perez Selfa, dominatore nel 2023, firmando un tempo di 1'42.051 con la moto del Politecnico di Torino. Ottima prestazione anche per il campione 2021 Elia Bartolini, secondo a 175 millesimi con i colori del Lucky Racing Team, mentre completa la prima fila virtuale Pierfrancesco Venturini con la BeOn dell'AC Racing Team. Quarto posto per il sempre competitivo Cristian Lolli, con Emanuele Andrenacchi a completare la Top 5.  Gonzalez e Cazzaniga leader in PreMoto3 e SS300  La PreMoto3, rivoluzionata rispetto al passato grazie all'arrivo delle Honda NSF250R, ha visto un David Gonzalez in grande spolvero: lo spagnolo dell'AC Racing Team ha chiuso in 1'47.025, precedendo di quasi un secondo e mezzo i pi&ugrave; diretti inseguitori, ovvero Edoardo Savino e Lorenzo Pritelli, entrambi al debutto e in arrivo dal CIV Junior ma gi&agrave; altamente competitivi con i colori Leopard e Bucci Racing. Infine, in Supersport 300 &egrave; stato Emanuele Cazzaniga a firmare il miglior tempo in 1'51.122 in sella alla Yamaha R3 del team Racestar. Il numero 4 precede ben sei piloti Kawasaki, comandati da Kevin Sabatucci e dallo spagnolo Oscar Nunez Roldan, rispettivamente secondo e terzo al termine della sesssione. La situazione potrebbe per&ograve; cambiare dopo la Qualifica 2, in programma il sabato mattina.       

Il sammarinese ha chiuso al comando le Qualifiche 1 del venerd&igrave; con la RSV4. Pole provvisoria anche per Ottaviani, Bartolini, Gonzalez e Cazzaniga nelle altre classi

CIV Misano, Q1: Bernardi porta l'Aprilia in pole in SBK, Pirro 5°

Come di consueto, anche quest&#39;anno sar&agrave; il Misano World Circuit Marco Simoncelli ad ospitare il primo appuntamento del Campionato Italiano Velocit&agrave;. La pista romagnola, sulla quale i piloti sono gi&agrave; scesi in pista poche settimane fa per i test ufficiali, sar&agrave; infatti il teatro del round inaugurale della serie tricolore, da quest&#39;anno denominata &ldquo;Dunlop CIV&rdquo;, in programma nel weekend del 6-7 aprile. Un round in cui il quesito numero uno per quanto riguarda la classe Superbike sar&agrave; quello di ogni inizio di stagione ormai da un decennio: chi fermer&agrave; Michele Pirro?    CIV, Folgori: &quot;Stupiti positivamente dalla griglia della SSP&quot;  Pirro a caccia del decimo titolo, ma occhio alle Aprilia   Dopo il rocambolesco finale della passata stagione, il portacolori del team Barni Spark Racing sar&agrave; ancora una volta al via con la Ducati Panigale V4 R con il chiaro obiettivo di conquistare il decimo titolo italiano arrivando cos&igrave; in doppia cifra (come riuscito in passato soltanto a leggende del calibro di Tarquinio Provini e Giacomo Agostini, leader con ben sedici campionati nazionali vinti), ma dovr&agrave; resistere agli attacchi di una concorrenza ancora una volta davvero agguerrita.  I principali indiziati per mettere le proprie ruote davanti a quelle del numero 51 sono i due piloti del team Nuova M2 Racing, ovvero Luca Bernardi (qui la nostra intervista esclusiva) e Samuele Cavalieri, velocissimi nei test con le RSV4 1100. Oltre a loro, per&ograve;, non si pu&ograve; sottovalutare il sempre veloce Alessandro Delbianco, nuovamente in gara con la Yamaha R1 seppur con i colori DMR Racing, cos&igrave; come il &ldquo;padrone di casa&rdquo; Luca Vitali, ormai vera e propria punta di diamante di casa Honda nel CIV SBK con il team Improve.  Detto dei sicuri protagonisti, non bisogna per&ograve; sottovalutare gli outsider, a partire da quel Roberto Mercandelli che, in arrivo dalla Supersport, ha ereditato la Ducati del team Broncos Racing con cui Lorenzo Zanetti ha vinto il titolo la passata stagione. Presenti inoltre in griglia anche la Suzuki del Penta Motorsport con il &ldquo;solito&rdquo; Kevin Manfredi e ben quattro BMW schierate dai team 322 Racing Service, SLP Racing e Bike&amp;Motor, a completamento di una griglia davvero varia e di assoluto livello.  Liberty Media si prende MotoGP e SBK: i dettagli dell&#39;operazione  Gli orari delle gare   Come sempre, anche quest&#39;anno i fine settimana del Campionato Italiano Velocit&agrave; saranno composti da due gare per ognuna delle categorie; la prima manche della Superbike scatter&agrave; sabato pomeriggio alle 14:10, mentre Gara 2 si svolger&agrave; la domenica alle 14:45. Entrambe verranno trasmesse in diretta attraverso la piattaforma streaming FedermotoTV, anche se chiaramente il miglior modo per entrare nel vivo dell&#39;azione sar&agrave; seguirle di persona in circuito, con anche la possibilit&agrave; di effettuare la pit walk nella giornata di domenica ed incontrare i piloti.  MotoGP, BMW non si nasconde: &quot;Siamo in contatto con Dorna, ma...&quot; 

Sul tracciato romagnolo scatter&agrave; il 2024 della massima serie tricolore, con tanti motivi d&#39;interesse. Michele nuovamente favorito, ma occhio alla concorrenza

CIV SBK, a Misano parte la nuova stagione: Pirro a caccia del 10&deg; titolo

        Dopo un lungo inverno, con i test ufficiali andati in scena al Misano World Circuit Marco Simoncelli ha preso ufficialmente il via la stagione 2024 del Campionato Italiano Velocit&agrave;. Una due giorni in larga parte segnata da un meteo non particolarmente favorevole, ma in cui i piloti hanno comunque avuto il tempo di prendere confidenza con le numerose novit&agrave; di quest'anno, come l'arrivo di Dunlop in tutte le classi e la nuova PreMoto3. Fatte le doverose premesse, andiamo per&ograve; a vedere quali sono stati i centauri pi&ugrave; veloci nelle varie categorie. Leopard e Roc'n'DeA uniscono le forze: insieme nel CIV PreMoto3 SBK: Aprilia in grande spolvero  Con Michele Pirro assente nella seconda giornata per via di impegni con la MotoGP, a fare la &ldquo;voce grossa&rdquo; in SBK sono stati i piloti del team Nuova M2 Racing. In sella alle Aprilia RSV4 1100, Luca Bernardi e Samuele Cavalieri hanno infatti chiuso rispettivamente in prima e in seconda posizione mostrando un significativo passo in avanti dal punto di vista prestazionale rispetto al 2023. Podio virtuale di giornata per Alessandro Delbianco con la Yamaha del DMR Racing, terzo nonostante una scivolata nel turno pomeridiano. Incoraggiante anche l'esordio di Roberto Mercandelli con la Ducati Panigale V4 R del team Broncos Racing, quarto e gi&agrave; altamente competitivo nonostante il passaggio dalla Supersport di cui era ormai uno specialista, mentre a chiudere la Top 5 troviamo Kevin Manfredi con l'inconfondibile Suzuki del team Penta Motorsport. Qualche problema tecnico ha rallentato invece la Honda di Luca Vitali, atteso comunque nelle posizioni di vertice nel weekend di gara, mentre la miglior BMW &egrave; stata quella di Jarno Ioverno. Abe: "CIV diverso dal mondiale, ma ottimo per crescere" | Esclusiva Ottaviani leader in SSP, Bartolini velocissimo in Moto3   Passando alla Supersport, Luca Ottaviani &egrave; stato il pilota pi&ugrave; in luce nel corso di queste due giornate, visto che con la MV Agusta F3 dell'Extreme Racing Service ha girato sia sul bagnato che sull'asciutto mostrando immediatamente un ottimo spirito di adattamento alle mescole Dunlop. Alle spalle di &ldquo;Otta&rdquo; troviamo invece due Ducati Panigale V2, ovvero quella di Andrea Mantovani e quella di Marco Bussolotti. In Moto3, l'esperienza nella categoria ha permesso ad Elia Bartolini di fare la differenza: con i colori del Lucky Racing Team, il campione 2021 ha chiuso davanti allo spagnolo Marcos Ruda (nuova punta del GP Project 2WP, squadra campionessa in carica) e a Cristian Lolli. A conferma della &ldquo;fame&rdquo; di Elia, che questo weekend sar&agrave; anche impegnato a Barcellona per l'inizio del mondiale SSP300. Infine, sia la PreMoto3 che la Supersport 300 hanno visto i colori spagnoli davanti a tutti. Nella prima, troviamo davanti a tutti David Gonzalez con la NSF250R dell'AC Racing Team seguito da Lorenzo Pritelli e Gionata Barbagallo, mentre nella seconda il pi&ugrave; rapido &egrave; stato Jos&egrave; Luis Perez Gonzalez, il quale ha preceduto Manuel Cazzaniga e Chris Wright. In entrambe le classi, per&ograve;, &egrave; lecito aspettarsi una gran bagarre nel primo weekend di gara, che sar&agrave; il 6-7 aprile proprio sul circuito romagnolo. Rally Raid: Toby Price e KTM si separano dopo dieci anni di successi       

Nonostante un meteo poco clemente, i piloti sono scesi in pista per prepararsi al meglio in vista dell'inizio di stagione: ecco chi ha chiuso con il miglior crono nelle varie classi

CIV, Test Misano: Bernardi al top in SBK, Bartolini leader in Moto3

        Al culmine di una stagione complicata, Luca Vitali ha confermato il suo status di baluardo Honda nel CIV SBK. Il pilota romagnolo ha infatti concluso il 2023 al quinto posto nella classifica generale con 126 punti risultando il migliore tra i suoi parimarca, grazie alle 18 lunghezze in pi&ugrave; accumulate sul pur veloce Simone Saltarelli. CIV: Roberto Mercandelli in SBK con Broncos Racing Luca Vitali miglior Honda nel CIV SBK  Un piazzamento che sarebbe stato anche migliore senza il doppio ritiro accusato a Vallelunga in occasione del terzo round stagionale, come spiegato dallo stesso Luca ai nostri microfoni. &ldquo;Nel 2022 ho fatto anche meglio classificandomi terzo, ma i due &lsquo;zero&rsquo; accumulati al Piero Taruffi mi hanno impedito di replicare il medesimo piazzamento&rdquo; ci ha raccontato Vitali, intercettato nel paddock di Misano in occasione del round di Coppa Italia Velocit&agrave; disputato a inizio ottobre. &ldquo;Sono comunque contento dei risultati ottenuti nel 2023, impreziositi da due podi (frutto di altrettante piazze d&rsquo;onore colte nei round di Misano, ndr)&nbsp;non semplici da ottenere perch&eacute; ci siamo confrontati con pacchetti che ne hanno pi&ugrave; di noi&rdquo;. Il riferimento di Luca &egrave; alle Ducati e Aprilia, un concetto che Vitali ci aveva gi&agrave; spiegato a inizio aprile: &ldquo;Rispetto alle Panigale e alle RSV4, la nostra CBR 1000RR-R soffre maggiormente. Il regolamento non ci fa sorridere, anzi, per questo spero che ci siano dei cambiamenti per il 2024 perch&eacute; altrimenti sar&agrave; molto difficile competere&rdquo; ha precisato il classe 1992, che nel 2022 aveva riportato la Honda al successo nella classe regina tricolore dopo un digiuno lungo 14 anni, divenendo ormai punto di riferimento della moto giapponese nel Campionato Italiano Velocit&agrave;.  Vitali l'infaticabile  &ldquo;Quest&rsquo;anno abbiamo sofferto, ma quello che conta &egrave; essere ancora la prima Honda&rdquo; ha proseguito il #70, che ha manifestato la sua intenzione di proseguire col team Scuderia Improve-Firenze Motor: &ldquo;Siamo praticamente una famiglia, sarebbe bello continuare a crescere insieme, ma &egrave; tutto da valutare&rdquo;. Nel frattempo, Luca non si annoia certo: nel mese di ottobre ha trascorso praticamente tutti i giorni in pista. Prima ha partecipato alla tappa conclusiva della Pirelli Cup, dominando la manche, poi ha preso parte all&rsquo;ultimo round del CIV a Imola in cui ha colto un quarto posto in Gara 2. &ldquo;Mi diverto a correre. In Coppa Italia ho usato una moto mai provata prima, &egrave; stata una semplice gara extra ma non potevo rifiutare la richiesta del team RB Motoracing. Agli inizi del mese sono stato in moto praticamente tutti i giorni tra corsi di guida e gare varie. Correre mi esalta, non mi tiro mai indietro&rdquo;. E sicuramente Luca non lo far&agrave; nemmeno nel 2024. CIV: il Team 2R Racing svela la line-up per il 2024       

Anche nel 2023, il romagnolo &egrave; stato il miglior alfiere della Casa di Tokyo in classifica generale, piazzamento impreziosito da due podi

CIV: Luca Vitali, baluardo Honda in SBK

        Andrea Iannone &egrave; tornato! Sebbene la squalifica scadr&agrave; il prossimo 17 dicembre, il pilota di Vasto ha potuto prendere parte alla due giorni di test di Jerez con il team GoEleven grazie alla deroga sui test privati nei due mesi precedenti alla scadenza della squalifica. I tempi fatti registrare da Andrea Iannone sono stati subito molto interessanti, tanto da chiudere la due giorni di test con un ottimo 1&rsquo;39&rdquo;335 che gli sarebbe valso la dodicesima posizione in Superpole scattando tra Michael Ruben Rinaldi e Danilo Petrucci. TEST JEREZ, BAUTISTA TRA ZAVORRA E MOTOGP: "7 CHILI SI SENTONO, A SEPANG SENZA OBIETTIVI" La velocit&agrave; non manca Andrea Iannone &egrave; uno di piloti italiani pi&ugrave; talentuosi degli ultimi dieci anni, a dirlo sono i risultati che ha raccolto prima in Moto2 dove ha spesso duellato con Marc Marquez, riuscendo a vincere gare sia con la Suter che con la SpeedUp prima di passare in MotoGP, dove ha interrotto il digiuno di vittorie di Ducati nella top class. La squalifica arrivata nel 2019 ha interrotto la carriera del pilota di Vasto che oggi a 34 anni riparte dalla SBK in cerca di riscatto. In questo periodo di stop Iannone aveva girato da prima con una Aprilia RSV4 1100 e poi, scaduto il contratto che lo legava ad Aprilia, con una Panigale V4 S. Iannone si &egrave; sempre sentito un pilota ed ha continuato a curare il proprio corpo con l&rsquo;obiettivo di arrivare pronto alla fine della squalifica. Durante la prima presa di contatto con la Panigale V4 R SBK del team GoEleven, Andrea &egrave; stato subito veloce, non solo sul giro veloce ma anche come ritmo mostrato nei run fatti con la gomma &ldquo;da gara&rdquo;. Nessun vero e proprio long run ma tanti giri (69, come Michael Ruben Rinaldi e Valentine Debise) e scendendo nel pomeriggio in diversi passaggi consecutivi in 1"40, un passo non lontano da quello dei primi nelle gare dello scorso weekend. Non male per un pilota fermo da 4 stagioni ed alla prima assoluta su una vera e propria SBK. Quando Danilo Petrucci lo scorso gennaio, proprio qui a Jerez, prov&ograve; per la prima volta la Panigale V4 R WorldSBK dopo aver gi&agrave; corso una stagione con quella, molto simile, del MotoAmerica si ferm&ograve; ad un buon 1&rsquo;39&rdquo;790 a quasi 1&rdquo;2 da Toprak Razgatlioglu. In questi test Iannone &egrave; gi&agrave; riuscito ad avvicinarsi ai tempi dei top rider tanto che dista solo 8 decimi dal tempo di Remy Gardner, capace addirittura sotto il tempo della pole di Bautista. Per Iannone sar&agrave; un lungo inverno di preparazione al debutto a Phillip Island dove storicamente &egrave; sempre andato forte e sognare per lui, dopo questi quattro difficili anni, &egrave; possibile.  SBK, IANNONE: "QUANTO OTTENUTO NON &Egrave; SCONTATO, MAI PERSA LA MENTALIT&Agrave; DA PILOTA"       

L&rsquo;ex MotoGP &egrave; finalmente tornato in pista dopo lo stop di 4 anni per doping segnando tempi non lontani dai riferimenti dei top rider della Superbike

SBK: Iannone subito veloce ma la strada è ancora lunga

        Pole position, vittoria e giro pi&ugrave; veloce. &Egrave; iniziato nel migliore dei modi il weekend capitolino di Michele Pirro che, tra le curve del Piero Taruffi di Vallelunga, ha dominato Gara 1 del CIV SBK, portando a casa la quarta vittoria stagionale, la numero 62 in carriera nella classe regina tricolore. CIV: Pirro padrone della SBK  Il pilota del team Barni Spark Racing Team, in sella alla sua Ducati Panigale V4 R, ha dominato tutti i 16 passaggi della prima gara di giornata, non lasciando scampo ai suoi avversari. Lorenzo Zanetti, in sella alla Rossa del team Broncos, si &egrave; dovuto accontentare del secondo posto, staccato di otto secondi dal nove volte campione italiano. Samuele Cavalieri, terzo in sella all&rsquo;Aprilia RSV4 Nuova M2 Racing, ha accusato un gap di ben dodici secondi - viziato da un Long Lap Penalty -, distacchi che lasciano ben intendere la supremazia di Pirro nella top class tricolore, che lo vede ormai lanciato verso il decimo titolo italiano della sua carriera. Alessandro Delbianco, quinto, &egrave; la prima delle Yamaha in pista, mentre a tenere alto l'onore della Honda sono stati Riccardo Russo e Simone Saltarelli, rispettivamente quarto e sesto. Gara senza punti per Luca Vitali, che aveva tentato generosamente di tenere il passo del vincitore, incappando per&ograve; in una caduta nel corso del terzo giro. Dopo Gara 1, Michele Pirro &egrave; sempre pi&ugrave; leader della classifica generale con 109 punti, 12 in pi&ugrave; di Lorenzo Zanetti. AGGIORNAMENTO: dopo il traguardo, la Direzione Gara ha comminato 3 secondi di penalit&agrave; a Samuele Cavalieri per Long Lap Penalty non regolare. Il terzo posto va quindi a Riccardo Russo. CIV Vallelunga: tutti i risultati delle Qualifiche CIV SBK, Gara 1: la classifica         

Il ducatista ha centrato la quarta vittoria stagionale, precedendo Lorenzo Zanetti e Riccardo Russo. Out Luca Vitali

CIV Vallelunga, SBK: Michele Pirro domina una Gara 1 senza storia

        Con le ultime prove libere scatta la settimana che porta alla 24h di Le Mans, la numero 46 della Storia dopo il debutto nel 1978. Prima gara stagionale del Mondiale Endurance 2023 che annovera ben 38 team permanenti iscritti, il 22% in pi&ugrave; rispetto all&rsquo;anno scorso (come anticipato in sede di entry list ufficiale) e che vede diverse novit&agrave; importanti tra cambi di costruttore, piloti promossi in EWC e rookie (anche di et&agrave; avanzata) che disputano per la prima volta il Mondiale.&nbsp; Le novit&agrave; in pista della stagione 2023  Quali sono le novit&agrave;? In vista della gara sono cambiate le line-up EWC e Superstock: -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Aprilia mette in pista la nuova RSV4 1100 affidata al team Le Mans 2 Roues con il nostro Alex Bernardi. Al momento per&ograve; la moto veneta &egrave; iscritta come Experimental data la mancanza di omologazione; -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Alex Polita prende il posto di Claudio Corti nel team MotoAin insieme alla new entry Tamburini e a Perolari. Lo jesino torna in Endurance dopo il Bol d&rsquo;Or del 2017 con BMW Penz13; -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Philipp Oettl nuovamente al via, come lo scorso anno, della 24h di Le Mans con ERC Ducati insieme a Davies e David Checa; -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Gino Rea far&agrave; un Parade Lap a bordo della CBR1000RR-R colorata TSR Honda; -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Lorenzo Gabellini e Roberto Tamburini debuttano rispettivamente con No Limits Honda e MotoAin; -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Viltais e No Limits hanno lasciato rispettivamente Yamaha e Suzuki per sposare entrambe Honda; -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Leandro Mercado con Viltais Honda; -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Christian Napoli con Motorbox Kremr, Clere e Guittet con Tati Team; -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Trickstar prende il posto di Kawasaki SRC; -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Ritorno di Tecmas BMW in partnership con MRP di Werner Daemen per la Superstock; -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Yoshimura SERT con lo storico numero 12, Masson tornato alla base. Cambiata anche la livrea, con un rosso pi&ugrave; metallizzato; -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Chris Walker alla &ldquo;tenera&rdquo; et&agrave; di 51 anni con ADSS97 in Superstock; -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Nuovo team belga KM99 con Marino, Mahias e Mackels. Yoshimura SERT &ndash; FCC TSR Honda 2-2  Nelle ultime 5 edizioni della 24h di Le Mans, Yoshimura SERT ed FCC TSR Honda contano due vittorie a testa. Gli attuali campioni hanno vinto nel 2018 e nel 2020 mentre la squadra Suzuki ha trionfato nelle ultime due edizioni ed &egrave; in caccia della terza vittoria consecutiva. Le statistiche hanno evidenziato che, solitamente, il team che vince a Le Mans non sempre poi riesce a conquistare il titolo: nel 2020 ha vinto FCC TSR ma il titolo poi &egrave; andato a Suzuki, nel 2022 si &egrave; vista invece la vittoria francese di Suzuki e titolo ad Honda. In mezzo alle due compagini c&rsquo;&egrave; anche la vittoria di Kawasaki France datata 2019. Dal canale YouTube dell&rsquo;EWC gli ultimi 5 vincitori della 24h di Le Mans:  FCC TSR Honda tra pista e Parade Lap  I campioni in carica avranno un tifoso speciale a seguirli durante la gara: Gino Rea. Campione 2022 nonostante la partecipazione a sole due gare su quattro, il pilota britannico compir&agrave; un Parade Lap in sella alla CBR1000RR in livrea FCC TSR a pochi giorni dal suo ritorno in pista a Cartagena per due giri durante un trackday. I Pompieri a difesa del titolo Superstock ma senza due artefici  Se il finale della stagione EWC &egrave; stato thrilling, meno lo &egrave; stato quello della Superstock con il Team 18 Sapeurs Pompiers in pieno controllo della situazione sin dalla prima gara. La squadra per&ograve; dovr&agrave; affrontare la difesa del titolo senza due dei tre artefici della vittoria, Clere e Guittet, promossi in EWC con Tati Team e con il solo Steinmayr rimasto dalla formazione 2022. Passa alla prossima pagina e scopri chi schierer&agrave; in pista l'Italia &nbsp; L&rsquo;Italia &egrave; ben rappresentata  Con le new entry di Polita, Tamburini e Gabellini, la pattuglia azzurra 2023 sale a 13 unit&agrave;. Canepa, Rolfo, Bernardi, Cretaro, Giacomazzo, Manfredi, Christian Napoli, Saltarelli, Calia, Gamarino gli altri piloti in pista. Oltre ai piloti ci sono anche i due team italiani Aviobike di Giovanni Baggi e No Limits Honda di Moreno Codeluppi oltre alla Aprilia ed alla Ducati Panigale V4R. Giro pi&ugrave; veloce  Per quanto riguarda l&rsquo;EWC, il giro pi&ugrave; veloce in assoluto &egrave; di 1&rsquo;34&rdquo;759 dei test di quest&rsquo;anno fatto registrare da Karel Hanika (YART) mentre la pole &egrave; di 1&rsquo;34&rdquo;878 sempre di YART. Il giro veloce in gara &egrave; di Gregg Black con la Suzuki in 1&rsquo;36&rdquo;195 fatto segnare lo scorso anno&nbsp; Per quanto riguarda la Superstock, la pole &egrave; di 1&rsquo;37&rdquo;446 fatta segnare da Hugo Clere per Team 18 Sapeurs Pompiers lo scorso anno mentre il giro veloce in gara &egrave; di 1&rsquo;38&rdquo;115 sempre per Team 18 Sapeurs Pompiers ma fatto segnare da Baptiste Guittet Highlights della 24h di Le Mans 2022  Dalla pagina Facebook del Mondiale Endurance le fasi salienti della gara dello scorso anno vinta, non senza brividi, da Yoshimura SERT  Le parole dei protagonisti  In vista della gara di questo fine settimana, hanno parlato Mike Di Meglio, Sylvain Guintoli e Niccol&ograve; Canepa in rappresentanza rispettivamente di FCC TSR Honda, Yoshimura SERT Motul e Yamaha YART Mike Di Meglio ha detto: &ldquo;A Le Mans hai bisogno di trovare il modo di guidare non spingendo troppo ma con una buona guida. La cosa pi&ugrave; difficile della notte per me &egrave; perch&eacute; dormo tra un periodo e l'altro, quindi quando il mio manager sta cercando di svegliarmi questa &egrave; la parte peggiore della notte. Ma quando salgo in moto mi diverto perch&eacute; la moto di notte &egrave; molto veloce, c'&egrave; pi&ugrave; potenza, la gomma &egrave; pi&ugrave; rigida quindi hai pi&ugrave; grip, devi solo adattarti alla visibilit&agrave;. Ma Le Mans &egrave; una pista molto buona e si vede molto bene. Non &egrave; cos&igrave; difficile.&rdquo; Sylvain Guintoli dal canto suo ha detto: &ldquo;Non c'&egrave; alcuna pressione su di noi per vincere tre stagioni di fila, ma ci abbiamo pensato e ne abbiamo parlato perch&eacute; sarebbe bello farlo e non molte persone lo hanno fatto. Le basse temperature sono qualcosa che devi sempre aspettarti a Le Mans e devi far funzionare la moto ed essere efficiente anche con le basse temperature perch&eacute; cambia parecchio, soprattutto per le gomme.&rdquo; Last but not least il nostro Niccol&ograve; Canepa ha dichiarato: &ldquo;L'unica cosa di cui abbiamo bisogno &egrave; avere pi&ugrave; fortuna perch&eacute; abbiamo tutto ci&ograve; di cui abbiamo bisogno per fare bene e avere successo. Abbiamo una grande squadra, una grande moto, ottime gomme, ottimi compagni di squadra, quindi siamo pronti a lottare, abbiamo solo bisogno di fortuna. Io stesso mi sono allenato molto, mi sento in forma, mi sento pronto. Negli ultimi due anni &egrave; stato pi&ugrave; difficile perch&eacute; prima mi sono infortunato durante un test invernale. L'anno scorso, a gennaio, le viti e le placche che avevo alla caviglia sono state rimosse, il che ha significato un'altra operazione. Significa che quest'anno &egrave; in realt&agrave; la prima volta in tre anni che sono stato in grado di prepararmi come voglio per la stagione, quindi mi sento bene e pieno di energia per iniziare la stagione.&rdquo; Intervista a Niccol&ograve; Canepa Gli orari del fine settimana  Ecco gli orari della 24h di Le Mans&nbsp; Gioved&igrave; 13 Aprile:10h00-12h00: Prove Libere16h00-16h20: Prime Qualifiche (Blue Rider)16h30-16h50: Prime Qualifiche (Yellow Rider)17h00-17h20: Prime Qualifiche (Red Rider)17h30-17h50: Prime Qualifiche (Green Rider)20h30-22h00: Prove Libere in notturna Venerd&igrave; 14 Aprile:10h20-10h40: Seconde Qualifiche (Blue Rider)10h50-11h10: Seconde Qualifiche (Yellow Rider)11h20-11h40: Seconde Qualifiche (Red Rider)11h50-12h10: Seconde Qualifiche (Green Rider) Sabato 15 Aprile:09h30-10h15: Warm-up15h00: Start della 46th 24 Heures Motos Domenica 16 Aprile:15h00: Arrivo della 46th 24 Heures Motos15h10: Podio Entry List 24h Le Mans       

Scatta nel fine settimana il Mondiale Endurance 2023 con tante novit&agrave; tra cambi di team e volti nuovi che si affacciano alle gare di durata

EWC: la caccia a FCC TSR Honda inizia da Le Mans

        55! Mai visti cos&igrave; tanti team iscritti alla prima stagionale del Mondiale Endurance da quando il campionato &egrave; passato sotto la guida di Discovery Sports Events. Di questi 55, ben 37 sono quelli definiti permanenti. Un numero che si &egrave; alzato grazie al rientro nel Mondiale di Tecmas BMW nella Superstock. Nella conferenza stampa online di presentazione della 24h di Le Mans dell&rsquo;ACO (Automobile Club de l&rsquo;Ouest), sono stati rivelati i numeri effettivi degli iscritti alla gara. Dei 55 iscritti, 18 sono i team EWC, 34 sono i gommati Dunlop della Superstock e 3 Experimental, tra i quali figura Aprilia in attesa dell&rsquo;omologazione della sua 1100.&nbsp; Di questi 55 team iscritti, 37 sono i permanent teams. Ci&ograve; significa il 15% in pi&ugrave; rispetto all&rsquo;anno scorso. Del resto anche il totale di 55 iscritti rappresenta un incremento rispetto ai 52 del 2022, ai 46 del 2021 e ai 38 del 2020 (anno particolare per la pandemia) EWC 2023: le novit&agrave; dentro e fuori la pista  Per la stagione 2023 del Mondiale, le novit&agrave; sono fondamentalmente due: dal lato regolamentare, si aggiunge la classe Superstock 1100 alle attuali EWC, Superstock ed Experimental per poter ospitare l&rsquo;Aprilia con la sua RSV4 1100 attualmente in fase di omologazione. Ad oggi la moto &egrave; iscritta come Experimental ma, una volta ottenuta l&rsquo;omologazione, perder&agrave; lo status di Experimental e sar&agrave; una vera Superstock. Sulle moto da quest&rsquo;anno comparir&agrave; anche il sistema di rifornimento rapido in gara.&nbsp; Dal lato extra regolamentare ma con focus sulla pista, ci sar&agrave; un nuovo trofeo, l&rsquo;EWC Cares Trophy che verr&agrave; assegnato al team che ha prodotto i maggiori sforzi in termini di sostenibilit&agrave;. Il trofeo va ad inserirsi all&rsquo;interno del programma EWC Care lanciato lo scorso da Discovery quale roadmap verso la sostenibilit&agrave; del campionato stesso. EWC 2023: i campioni in carica e le sorprese  Da un team nippo-francese ad un altro. L&rsquo;EWC &egrave; materia dei costruttori giapponesi e delle squadre francesi ed anche nel 2022 &egrave; stato cos&igrave;. Dopo il Bol d&rsquo;Or dello scorso settembre, FCC TSR Honda ha vinto il titolo davanti ai connazionali di Yoshimura SERT con Mike Di Meglio che centra il suo primo titolo in Endurance dopo sei anni di militanza, per Josh Hook ed Honda invece &egrave; il secondo dopo quello del 2017-2018. Se Ducati non &egrave; pi&ugrave; una sorpresa, soprattutto dopo l&rsquo;impresa sfiorata al Bol d&rsquo;Or, ma una seria contender al titolo, la vera rivelazione della stagione 2023 sar&agrave; il rinnovato team Viltais #333. La squadra ha cambiato fornitore passando da Yamaha ad Honda ed ha aggiunto un terzo pilota velocissimo come Leandro Mercado ai confermati Alt ed Odendaal. In Superstock, sempre dopo il Bol d&rsquo;Or, i nuovi campioni sono Team 18 Sapeurs Pompiers che hanno letteralmente dominato la classifica sin da Le Mans. Team che per&ograve; ha perso per il 2023 due dei tre piloti che hanno raggiunto il traguardo di campioni, Clere e Guittet volati in EWC nel Tati Team Beringer. La sorpresa, o meglio, il punto di riferimento della categoria, sar&agrave; il nuovo team Tecmas BMW grazie alla partnership con la MRP di Werner Daemen, il team manager sia della MRP che di BMW Motorrad World Endurance. EWC 2023: quanti cambi di pilota e team!  Il mercato del Mondiale Endurance, dopo una prima fase di stallo, &egrave; letteralmente esploso tra gennaio e febbraio proponendo cambi di team e nuovi innesti impossibili da pronosticare alla fine della scorsa stagione. Partiamo da due team che hanno cambiato proprio il costruttore, Viltais e No Limits, passati entrambi ad Honda mollando Yamaha e Suzuki. E poi c&rsquo;&egrave; la Kawasaki #11 che passa ai giapponesi di Trickstar dopo che Gilles Stafler &egrave; andato in pensione ed ha venduto la squadra. Cercando di riassumere il pi&ugrave; possibile, abbiamo questo quadro di cambi: Yoshimura SERT Motul: Etienne Masson rientra in squadra dopo tre anni Kawasaki Webike Trickstar: Watanabe e Ponsson al fianco di De Puniet KM99: Marino, Mahias, Mackels Tati Team: le novit&agrave; sono Hugo Clere e Baptiste Guittet Tecmas-MRP BMW: Kenny Foray, Jan Buhn (ex Bolliger) e Loic Arbel No Limits Honda: Lorenzo Gabellini e Johan Nigon al fianco di Alexis Masbou Viltais Honda: Leandro Mercado con Alt ed Odendaal Motorbox Kremer: Christian Napoli la novit&agrave; MotoAin Yamaha: Roberto Tamburini con Corti e Perolari Bolliger: Brenner ed Hobelsberger con Nico Thoni ADSS97: Chris Walker (ex SBK e BSB su tutti) debutta a 51 anni&nbsp; EWC 2023: tanta Italia tra team e piloti  Con gli innesti di Gabellini, Tamburini e Giacomazzo, la colonia italiana dell&rsquo;Endurance sale a 13 unit&agrave;. Se Rolfo (43 anni ieri) e Saltarelli (38 ad agosto) sono i pi&ugrave; anziani del gruppo (Simone ha debuttato nel 2010 in Endurance), l&rsquo;unico titolato del gruppo &egrave; Canepa avendo vinto il titolo con GMT94 nel 2016-2017 e sogna il secondo con Yart. La lista comprende anche Bernardi, Manfredi, Corti, Gamarino, Calia, Christian Napoli, Jacopo Cretaro.&nbsp; Ma la colonia italiana non si limita soltanto ai piloti, ci sono anche due team italiani, No Limits Honda di Moreno Codeluppi, ed Aviobike di Giovanni Baggi oltre alla Ducati V4R del team ERC e alla Aprilia RSV4 del team JCM Confort. Le moto in pista nell&rsquo;EWC 2023  L&rsquo;entry list parla di 8 costruttori diversi in questa stagione, che sono i 4 giapponesi Honda, Suzuki, Kawasaki, Yamaha e i 4 europei BMW, Ducati, Aprilia, Metiss (costruttore francese che si fa tutto in casa, dal telaio al motore e partecipa come Experimental) Abbiamo quindi in pista Honda CBR1000RR-R, Yamaha R1, Suzuki GSX-1000R, Kawasaki ZX-10RR, BMW M1000RR, Panigale V4R, questo almeno per i team ufficiali. Pu&ograve; capitare per&ograve; che alcune squadre abbiano in mano i modelli pi&ugrave; vecchi, come nel caso di LRP Poland e Seigneur ancora in pista con la S1000RR seppur aggiornata contro la M1000RR del team ufficiale BMW e di Tecmas.&nbsp; Gli 8 costruttori sono cos&igrave; suddivisi: 24 Yamaha, 11 Kawasaki, 7 Suzuki, 6 Honda, 4 BMW, 1 Ducati, 1 Aprilia, 1 Metiss. 24h di Le Mans 2023: i numeri dai ricordare  Ecco riassunta l&rsquo;entry list della 24h di Le Mans 2023 in freddi numeri 55: iscritti provvisori (52 + 3 Experimental)18: team EWC registrati (6 ufficiali, 12 clienti)34:&nbsp; squadre Superstock (2 team italiani, No Limits ed Aviobike)37:&nbsp;Team EWC permanenti21: paesi rappresentati (13 piloti italiani)8: costruttori di moto rappresentati (Honda, Suzuki, Kawasaki, Yamaha, BMW, Aprilia, Ducati, Metiss) Le parole di Jean Baptiste Ley e di Pierre Fillon  A margine dell&rsquo;annuncio della entry list provvisoria hanno parlato il Direttore dell&rsquo;EWC ed il presidente dell&rsquo;ACO Jean-Baptiste Ley ha detto: &ldquo;Le prospettive per un'altra stagione altamente competitiva e divertente erano gi&agrave; molto forti, ma la pubblicazione dell'elenco degli iscritti provvisori per la 24 Heures Motos aumenta ulteriormente l'entusiasmo e il livello di attesa, soprattutto vista la qualit&agrave; dei piloti e delle squadre partecipanti. Il fatto che anno dopo anno si continuino a ricevere pi&ugrave; iscrizioni dimostra l'attrattiva dell&rsquo;EWC e la forza del campionato ed &egrave; fantastico poter iniziare la stagione dell&rsquo;EWC 2023 sapendo che c'&egrave; cos&igrave; tanto interesse, anche da parte di 37 squadre EWC permanenti.&rdquo; Pierre Fillon invece ha detto: &ldquo;La line-up &egrave; ancora una volta impressionante, sia in termini di qualit&agrave; che di quantit&agrave;. Anno dopo anno, i tempi migliorano e la suspense &egrave; totale. Vediamo anche che le superstock sono in grado di competere con i team EWC, il che ci promette grandi battaglie in pista.&rdquo; L'entry list  Di seguito l'entry list provvisoria della 24h die Le Mans 2023   presentazione stagione EWC 2023       

Durante la conferenza stampa dell&rsquo;ACO (Automobile Club de l&rsquo;Ouest, gli organizzatori di Le Mans auto e moto) &egrave; stata diramata la lista dei team iscritti alla prima stagionale, tra i quali 3 sono Experimental. E figura anche Aprilia, in attesa dell&rsquo;omologazione ufficiale

EWC: 55 team iscritti e 37 permanenti per la 24h di Le Mans 2023

        La stagione 2022 del Campionato Italiano Velocit&agrave; &egrave; ormai andata in archivio da un paio di mesi e siamo gi&agrave; pronti a vivere un 2023 (qui il calendario) che si preannuncia ricco di emozioni visti i numerosi cambi di sella tra i protagonisti, ma durante queste festivit&agrave; &egrave; arrivato il momento di dare i voti ai piloti della classe regina, ovvero il CIV SBK. Nonostante l'epilogo sia stato quello a cui siamo ormai abituati, con Michele Pirro che ha conquistato il nono titolo italiano, i vari round hanno regalato grandi colpi di scena e belle pagine di storia del motociclismo nazionale. I piloti che pi&ugrave; si sono distinti nella top class sono stati 6; oltre allo stesso Pirro, abbiamo perci&ograve; deciso di dare un voto anche al 2022 di Delbianco, Vitali, Mantovani, Krummenacher e Zanetti: ecco la loro &ldquo;pagella&rdquo;. Michele Pirro, 9.5   E' difficile descrivere la stagione di Michele senza cadere nel retorico, visto che il portacolori del Barni Spark Racing Team ha portato nuovamente a casa il miglior risultato possibile in un'annata stellare sotto tutti i fronti. Oltre al nono sigillo nella serie nazionale, Pirro ha potuto festeggiare anche il titolo di Bagnaia in MotoGP (essendo tester della Desmosedici ormai da un decennio) e, soprattutto, la nascita di sua figlia Ginevra. Niente 10 in pagella soltanto perch&egrave;, dopo una fase centrale di stagione che sembrava potesse fargli chiudere i giochi con largo anticipo, un paio di errori e problemi tecnici hanno messo in discussione il tutto fino all'ultimo round, in cui ha per&ograve; dimostrato di essere ancora il pilota da battere. E nel 2023, si punter&agrave; al decimo titolo... Alessandro Delbianco, 9   Nonostante un avvio in salita, la stagione del romagnolo in sella all'Aprilia RSV4 del team Nuova M2 Racing &egrave; stata estremamente positiva e gli ha permesso di maturare molto come pilota, cogliendo finalmente anche la prima vittoria in Superbike chiudendo l'anno come vicecampione per la seconda volta consecutiva. Che Delbianco sia uno dei migliori prospetti del motociclismo tricolore non &egrave; un segreto, perci&ograve; il passaggio alla Yamaha del Keope Motor Team e la possibilit&agrave; di avere un'occasione anche nel Mondiale potrebbero dargli la giusta carica per effettuare quell'ultimo step necessario per vincere il campionato. Passa alla prossima pagina &nbsp; Luca Vitali, 8.5   Avendo cominciato la stagione con la prima vittoria in carriera, sembrava che per Luca il 2022 potesse essere in discesa, ma non &egrave; stato cos&igrave;. Il passaggio alle gomme Dunlop ha complicato il lavoro a tutte le squadre Honda e solo Vitali, con la CBR1000RR-R della Scuderia Improve Firenze Motor, &egrave; riuscito a tenere il passo dei migliori chiudendo la stagione al terzo posto con diversi podi all'attivo. Il suo voto, perci&ograve;, non pu&ograve; che essere estremamente positivo, anche se per il pilota riminese l'obiettivo iniziale era un altro, a cui ri-punter&agrave; nel 2023 facendo tesoro dell'esperienza di quest'anno. Andrea Mantovani, 7.5   Un altro dei protagonisti annunciati di quest'anno &egrave; stato Andrea Mantovani, che non ha deluso le aspettative in sella alla Ducati Panigale V4 R schierata da Broncos Racing in collaborazione con Vince64. Il ferrarese si &egrave; ritrovato a lottare spesso per le posizioni da podio, facendosi notare dal team Evan Bros che ha deciso di puntare su di lui per l'assalto al titolo del Mondiale Supersport 2023. Senza il &ldquo;passo falso&rdquo; del Mugello, dove dopo le prove libere ha deciso di non prendere parte alle gare, avrebbe potuto prendere anche un voto pi&ugrave; alto arrivando magari terzo in campionato, ma &ldquo;Manto&rdquo; pu&ograve; essere pienamente soddisfatto del suo anno ad alto livello condito da diversi podi. Passa alla prossima pagina &nbsp; Randy Krummenacher, 7   Lo svizzero ha vissuto un anno in chiaroscuro con la Yamaha R1 del team Keope, con cui ha conquistato dei grandi risultati (tra i quali spicca sicuramente la vittoria al Mugello), ma ha anche avuto grande sfortuna in diverse occasioni, come a Misano in cui non ha corso per via del Covid o a Vallelunga in cui si &egrave; infortunato in un incidente in gara. Il campione del mondo Supersport del 2019 ha comunque dimostrato di poter lottare per le posizioni di vertice anche con le 1000 e, nonostante qualche concomitanza con la MotoE, se rester&agrave; al CIV sar&agrave; senza ombra di dubbio un protagonista anche nel 2023. Lorenzo Zanetti, NC   Ci&ograve; che ha fatto nelle poche gare corse quest'anno sarebbe da 9, ma la stagione del pilota del team Broncos Racing (con cui andr&agrave; all'assalto del titolo anche nel 2023) non &egrave; giudicabile in quanto ha dovuto saltare buona parte delle gare per via del terribile infortunio patito nel primo round a Misano. Il bresciano ha dimostrato ancora una volta di poter essere uno degli assoluti protagonisti del CIV Superbike e, ripartendo dalla straordinaria vittoria conquistata nella finalissima di Imola, l'anno prossimo potr&agrave; puntare sicuramente alle posizioni di vertice con la Ducati Panigale V4 R del team di Luca Conforti. CIV: Dorren Loureiro e il team 2R Racing al debutto in SSP con Ducati       

Dal nono sigillo di Michele Pirro ad un Alessandro Delbianco ormai pronto a puntare al titolo, abbiamo dato i voti ai piloti che hanno infiammato il 2022 della serie tricolore

CIV SBK: le pagelle di fine stagione ai protagonisti della classe regina

        In tanti si chiedevano che fine avesse fatto Luca Bernardi e che fine far&agrave; Luca Bernardi. Domanda lecita, perch&eacute; il pilota sammarinese &egrave; forte, veloce e, dopo un anno di SBK vissuto in difficolt&agrave; con la Ducati Barni, ha diritto ad (almeno) una ulteriore chance di carriera. Ecco la risposta: correr&agrave; con l'Aprilia RSV4 del team Nuova M2 Racing. Bernie torna in patria, sebbene sia di San Marino  Classe 2001, suo &egrave; il titolo della Supersport 300 tricolore, vinto nel 2017. Quella affermazione ha fatto il paio con la conquista dello Yamaha R3 Cup nella medesima annata. Poco pi&ugrave; tardi &egrave; arrivato un gran tris. Si tratta del campionato Supersport, suo nel 2020, sempre con Yamaha, nella fattispecie R6. L'impresa gli valse la promozione nel mondiale di categoria, nella dimostrazione di viaggiare subito spedito, malgrado un infortunio rimediato a Magny-Cours lo abbia tolto prematuramente dai giochi. Anche 2022 &egrave; finito anzitempo, cio&egrave;, a precedere i round SBK di Argentina, Indonesia e Australia. Bernardi non ha concluso la stagione con la Ducati Barni, partecipando sino a Portimao. Nota dolente, per&ograve;, la possibilit&agrave; di aver provato una "mille", la Panigale V4 R.&nbsp; Accasandosi con Nuova M2 Racing, nel 2023 il numero 29 avr&agrave; a disposizione una RSV4 Aprilia, facendo coppia con Samuele Cavalieri. La squadra di Enzo Chiapello, quindi, palesa la voglia di figurare da assoluta protagonista della massima serie nazionale: il CIV Superbike.       

Luca, sammarinese titolato tricolore nelle classi Supersport 300 e Supersport, correr&agrave; con la RSV4, facendo coppia con Samuele Cavalieri

Ritorno all'ovile: Bernardi con Aprilia Nuova M2 nel CIV Superbike

        Lo spavento &egrave; stato forte, anche perch&eacute; arrivato inaspettatamente. Nel warm up lap &egrave; strano vedere due moto che si tamponano, invece, la Ducati di Lorenzo Zanetti e l'Aprilia di Alex Bernardi sono giunte a collisione, rimandando la partenza della Superbike targata Campionato Italiano Velocit&agrave;. Nella terribile dinamica, la V4 R e la RSV4 si sono toccate, i piloti finiscono a terra, ma non era finita l&igrave;: proprio la cavalcatura Nuova M2 Racing ha travolto Zanetti, nel senso che gli &egrave; andata su parte del corpo, rimasto a terra e prontamente soccorso da marshall e ambulanza. Al Centro Medico del Marco Simoncelli, il riscontro dei danni, tali da richiedere il trasporto presso l'ospedale di Cesena. Ci sono volute due ore di intervento per ridurre i danni riportati alla milza, che fanno la serie con fratture alle costole, a una scapola e a un polmone perforato.&nbsp; L'operazione ha avuto esito positivo e Lorenzo riesce a comunicare coi suoi cari, che lo hanno accompagnato nella struttura sanitaria. Anche Luca Conforti e il Broncos Racing sono stati vicino al numero 87, ora ammaccato, fortunatamente fuori pericolo. Questa &egrave; la bella notizia, come il secondo gradino del podio calcato sabato.&nbsp;       

il pilota del team Broncos ha avuto in incidente nel giro di riscaldamento di Gara Due, con l'Aprilia di Bernardi che lo ha travolto malamente. I danni riportati sono in parte risolti da un intervento chirurgico

Paura per Zanetti nel CIV Superbike: Lorenzo è ricoverato a Cesena

        Manca ormai poco pi&ugrave; di un mese al primo round della stagione 2022 del Campionato Italiano Velocit&agrave;, che scatter&agrave; nel primo weekend di aprile al Misano World Circuit Marco Simoncelli. Tra i piloti al via, grande interesse sar&agrave; rivolto, come di consueto, al campione in carica e grande favorito Michele Pirro. Il collaudatore Ducati &egrave; sceso in pista a Vallelunga per una due giorni di test privati, con alcuni dei suoi diretti avversari. L'obiettivo principale di questo test-shakedown &egrave; stato acquisire la giusta confidenza con le nuove gomme, grande novit&agrave; di quest'anno: &ldquo;Abbiamo utilizzato queste giornate per provare le mescole Dunlop, che sono diverse dalle Pirelli, ma sono contento perch&egrave; il feeling &egrave; gi&agrave; buono, mi sento a mio agio e sono veloce&rdquo;.  Pirro: &ldquo;E' sempre bello tornare sulla Panigale&rdquo;  Dopo i test della MotoGP, Michele &egrave; quindi risalito sulla V4-R del team Barni con cui difender&agrave; il titolo quest'anno: &ldquo;Devo dire che tornare a guidare la Ducati Panigale &egrave; sempre una bella sensazione. In questa pre-season non ho potuto effettuare molti test con la moto del CIV e spero di fare ancora qualche giornata di prove prima dell'inizio della stagione, ma in ogni caso mi sento pronto&rdquo;. CIV SBK: Vietti Ramus al via con l'Aprilia RSV4       

Il campione in carica della classe regina tricolore ha preso parte alla due giorni di test privati al Piero Taruffi di Vallelunga, acquisendo immediatamente la giusta confidenza: &ldquo;E' sempre bello tornare sulla Panigale&rdquo;

CIV SBK, Pirro avverte tutti: “Il feeling con le Dunlop è già buono”

        Cambia totalmente la line up del team DMR Racing in vista del CIV SBK 2022. Dopo aver chiuso la passata stagione da vicecampioni italiani con Alessandro Delbianco, passato in Aprilia, per quest'anno il team di Walter Durigon ha deciso di puntare su due piloti giovani ma di buon talento come Flavio Ferroni e Matteo Giacomazzo. Ferroni far&agrave; quindi il percorso inverso rispetto a Delbianco visto che, dopo aver corso con la RSV4, salir&agrave; quest'anno sulla Honda CBR1000RR-R del team trevigiano in quella che sar&agrave; la sua seconda stagione completa nella classe regina della serie tricolore. Sar&agrave; invece al debutto Giacomazzo, in arrivo dal National Trophy 1000 dove ha gareggiato nel 2021 con una BMW mostrando una grande crescita nel corso dei vari round.  CIV SBK: Kevin Manfredi al via con la Suzuki del team Penta Motorsport Durigon: "Vogliamo confermarci ai massimi livelli"  Il team manager Walter Durigon non ha nascosto le proprie ambizioni, dicendosi soddisfatto per la scelta della line up: "L&rsquo;anno scorso con i nostri piloti abbiamo vissuto una grande stagione ed abbiamo raggiunto traguardi molto importanti, che vogliamo ripetere. In questo 2022 le nostre guide saranno Flavio Ferroni, che in tante occasioni ha dimostrato un gran potenziale arrivando ad essere un dei protagonisti nella SBK, e Matteo Giacomazzo, che dopo le buone esperienze avute nel National Trophy 1000 si &egrave; affidato a noi per debuttare nella massima categoria nazionale". Non &egrave; poi mancato uno sguardo agli avversari, evidenziando l'alto livello di competitivit&agrave; della categoria: "Le anticipazioni degli altri team stanno portando ad avere una griglia di partenza quanto mai qualificata ed importante. Questo ci stimola ancora di pi&ugrave; per confermarci ai massimi livelli. Il tempo che ci separa della prima gara non &egrave; molto e sar&agrave; quindi fondamentale sfruttare al massimo i pochi test a disposizione per provare la nuova benzina ed i nuovi pneumatici". CIV SS600: Vincenzo Lagonigro al via con la Ducati Panigale V2       

La squadra di Walter Durigon ha reso nota la propria line up per la nuova stagione della classe regina, in cui verr&agrave; schierata una coppia giovane ma di talento in sella alle CBR1000RR-R

CIV SBK: Ferroni e Giacomazzo al via con le Honda del DMR Racing

Avete mai pensato di analizzare le differenze tra Ducati Desmosedici GP e Ducati Panigale V4, chiedendo spiegazioni a un pilota della MotoGP? Impossibile, direte. Falso.  Lo abbiamo fatto per voi, insieme a Pecco Bagnaia, pochi giorni dopo il GP Made in Italy ed Emilia-Romagna, abbiamo parlato dei segreti del Misano World Circuit Marco Simoncelli e di un sogno nel cassetto, del quale la Ducati &egrave; stata gi&agrave; informata...  MotoGP, Ciabatti e la caduta di Bagnaia a Misano: &ldquo;Cos&igrave; fa male&rdquo;  Gli allenamenti in moto   Sei spesso impegnato in allenamenti sulla Panigale V4. In passato, i piloti della MotoGP dicevano che utilizzare le SBK stradali per allenarsi era dannoso, perch&eacute; si perdevano gli automatismi corretti per la MotoGP. Tu e Jorge Martin, per&ograve;, guidate le Panigale V4 per allenarvi: le derivate dalla serie di oggi possono davvero essere delle &#39;palestre&#39; per i piloti della MotoGP?  &ldquo;Per allenarsi a guidare la moto&hellip; bisogna guidare la moto! Oggi, inoltre, il livello tecnico di una supersportiva stradale &egrave; molto alto. Io mi sono sempre allenato con le moto di serie, anche quando correvo in Moto2. In quel periodo utilizzavo una Yamaha YZF-R6. Ora che sono in MotoGP, mi alleno con la Panigale V4, che ha delle somiglianze con la MotoGP. Inoltre, per quello di cui ho bisogno, ovvero girare in modo costante, la Panigale V4 &egrave; perfetta. &Egrave; sbagliato cercare di guidare la Panigale V4 come la MotoGP e viceversa. Scegliendo questo approccio, potrei prendere cattive abitudini ma io mi adeguo alla guida delle due moto, cercando di essere veloce dal primo giro, concentrandomi sul ritmo e impegnandomi per faticare. Cos&igrave; l&rsquo;allenamento funziona&rdquo;.    Che tempo hai ottenuto con la Panigale V4?  &quot;Circa 1&rsquo;35&rdquo;, e di passo. La Panigale V4 S che mi mette a disposizione la Ducati ha le sospensioni meccaniche, l&rsquo;impianto di scarico Akrapovic, i freni della versione R e le gomme Michelin con cui si corre il mondiale Endurance. &Egrave; poco pi&ugrave; di una Superstock ma ha delle prestazioni pazzesche!&rdquo;.  Gi&agrave; che c&rsquo;eri potevi scendere sotto 1&rsquo;35&rdquo;0!  &ldquo;Eh... dici bene... Potrei provarci ma in questi in allenamenti non faccio mai il &ldquo;time attack&rdquo;; guido a lungo con gomme usurate. Ho fatto 27 giri in 1&rsquo;35&rdquo;1, poi ho messo le gomme nuove e sono sceso a 1&rsquo;35&rdquo;0. Si potrebbe fare di meglio ma non servirebbe a niente, in queste occasioni&rdquo;.  Ci puoi spiegare come guidi la MotoGP e la Panigale V4? Quanto cambiano il modo di usare i freni, la scelta delle traiettorie e la gestione del comando gas a seconda della moto che utilizzi?  &ldquo;La maggiore differenza tra le due moto riguarda gli impianti frenanti. La MotoGP monta dischi in carbonio, la Panigale V4 monta dischi in acciaio; ovviamente il modo di utilizzare questi componenti &egrave; diverso. Detto questo, il mio approccio non cambia; io cerco sempre di frenare il pi&ugrave; tardi possibile, il pi&ugrave; forte possibile, con l&rsquo;obiettivo di percepire la perdita di aderenza della gomma anteriore. All&rsquo;inizio della mia esperienza in MotoGP faticavo tanto in staccata, quindi &egrave; in quell&rsquo;area che mi sono allenato molto e devo dire che nella fase di frenata e inserimento in curva la Panigale V4 e la MotoGP si somigliano. Per il resto, con la Panigale V4 imposto traiettorie diverse rispetto alla MotoGP&rdquo;.  Potresti essere pi&ugrave; specifico?  &ldquo;La Panigale V4 ha meno potenza della MotoGP, con cui sono costretto a fare un &lsquo;pick-up&rsquo; pi&ugrave; marcato, ovvero alzare rapidamente la moto per accelerare il prima possibile, sfruttando tutta la potenza a disposizione. Con la Panigale V4, invece, conviene disegnare traiettorie pi&ugrave; &lsquo;rotonde&rsquo;, restando piegato pi&ugrave; a lungo. Se utilizzassi questa tecnica con la MotoGP, dovrei fare i conti con un elevatissimo &lsquo;spin&rsquo; del pneumatico posteriore e non sarei veloce. La guida della Panigale V4, a livello di traiettorie, si avvicina a quella della Moto2, con cui devi fare ancora pi&ugrave; strada e cercare maggiore velocit&agrave; di percorrenza della curva. A Misano ho messo a punto una traiettoria particolare ma &egrave; un segreto e non posso rivelarlo. Diciamo che le prime tre curve sono fondamentali e che, entrando molto forte nella prima, sacrificando la seconda, riesco a ottenere un vantaggio nella terza, sia con la MotoGP, che con la Panigale V4. Non chiedetemi di pi&ugrave;...&rdquo;.  Il Curvone di Misano   Si dice che con la Panigale V4 tu riesca a percorrere il Curvone di Misano in pieno! Pare che la tua tecnica abbia lasciato a bocca aperta alcuni piloti della MotoGP... &Egrave; tutto vero? Di quale tecnica si tratta?  &ldquo;S&igrave;, &egrave; vero&hellip; C&rsquo;&egrave; soltanto un sistema per entrare in pieno al Curvone di Misano. Bisogna uscire molto forte dal Tramonto, per anticipare il pi&ugrave; possibile l&rsquo;intervento del limitatore nella marcia scelta per affrontare la Curva 11. Bisogna disattivare l&rsquo;elettronica e cos&igrave; facendo, quando si entra in pieno al Curvone, la moto si mette di traverso; deve mettersi di traverso, &egrave; fondamentale, altrimenti non &egrave; possibile mantenere la traiettoria ideale. A questo punto, piegando ad alta velocit&agrave;, il rapporto si accorcia, il motore sale di giri e a un certo punto interviene il limitatore. La velocit&agrave; cala un po&rsquo;, quel tanto che serve per chiudere la curva&rdquo;.  Diciamo subito ai lettori, soprattutto a quelli che aspirano ad avere una vita lunga e serena, che non &egrave; una tecnica di guida consigliata a un amatore! Specificato questo&hellip; hai detto che sulla Panigale V4 non usi l&rsquo;elettronica: anche sulla MotoGP preferisci guidare gestendo direttamente il comando del gas?  &ldquo;Non amo percepire l&rsquo;intervento dei controlli elettronici e per questo, anche sulla MotoGP, chiedo di sistemarli in modo tale da lasciarmi margine di manovra. &Egrave; una guida un po&rsquo; pi&ugrave; complessa ma, quando tutto funziona a dovere, &egrave; anche pi&ugrave; redditizia&rdquo;.    Dato che in gara le gomme Michelin vanno gestite e non strapazzate, questo stile di guida potrebbe averti penalizzato, quando non hai avuto la moto perfettamente a punto?  &ldquo;Penso di no. Nel weekend del GP, durante le prove, guido come se fossi in gara, lavorando sul passo; quando arriva la domenica, so cosa posso e cosa non posso fare. Sicuramente non potrei gestire l&rsquo;acceleratore come faccio in qualifica, passando velocemente da 0% gas a 100% gas. Guidando cos&igrave;, la gomma dura un paio di giri, non di pi&ugrave;&rdquo;.  In passato le Ducati venivano definite moto &lsquo;ignoranti&rsquo;, cio&egrave; performanti ma difficili da gestire al limite. Negli ultimi anni la Ducati ha cambiato completamente approccio, a livello di progettazione e collaudo, lavorando innanzitutto sulla guidabilit&agrave;. Hai avuto modo di verificare questo cambiamento?  &ldquo;S&igrave;. Ho iniziato ad allenarmi con la Panigale V4 del 2019. Ricordo che non era una moto facile e quando andavo alla ricerca del limite si muoveva abbastanza, evidenziando un&rsquo;indole stradale. Quando sono salito in sella al modello 2021, invece, mi sono accorto che c&rsquo;era stato un cambiamento enorme. L&rsquo;attuale Panigale V4 non &egrave; soltanto pi&ugrave; fruibile ma &egrave; anche pi&ugrave; facile da gestire al limite, perch&eacute; &egrave; molto pi&ugrave; stabile e precisa, in tutte le condizioni di guida. Inoltre, la forcella funziona egregiamente, tant&rsquo;&egrave; che non ho modificato la taratura. Ho soltanto chiesto di cambiare la molla dell&rsquo;ammortizzatore; al posto della 86 N/mm, ho scelto una 100 N/mm, pi&ugrave; adatta al mio stile di guida. Abbiamo mantenuto le altezze originali, che sono azzeccate. A Misano, con la Panigale V4 del 2019 non ero mai riuscito a scendere sotto 1&rsquo;36&rdquo;1, mentre con la versione 2021, come ho detto, riesco a girare costantemente un secondo pi&ugrave; veloce, faticando meno&rdquo;.    Posizione di guida, aerodinamica&hellip; potresti riassumerci le differenze tra la MotoGP e la Panigale V4?  &ldquo;La MotoGP ha una maggiore protezione aerodinamica, che serve per ottenere velocit&agrave; pi&ugrave; elevate in fondo ai rettilinei. La Panigale V4 ha una carena pi&ugrave; compatta, che enfatizza la maneggevolezza. Ovviamente, sul collo e sulle spalle sento di pi&ugrave; la pressione dell&rsquo;aria ma non &egrave; fastidiosa. Sulla MotoGP mi posso muovere pi&ugrave; liberamente in senso longitudinale rispetto alla Panigale V4, che, essendo molto corta, non mi permette di arretrare quanto vorrei; per&ograve; c&rsquo;&egrave; un serbatoio largo, su cui posso appoggiare le braccia per riposarmi. A livello di aerodinamica, &egrave; difficile fare un confronto diretto. Posso dire che a Misano, sulla MotoGP, le ali svolgono un ruolo importantissimo, perch&eacute; riducono sensibilmente l&rsquo;impennamento e permettono di abbassare il livello d&rsquo;intervento dell&rsquo;elettronica. Fatico a dire quanto sia efficace l&rsquo;aerodinamica della Panigale V4, per&ograve; ho notato che al Mugello riuscivo a transitare sul dosso che precede la staccata della San Donato senza problemi, mentre altri piloti che giravano insieme me, sulla Yamaha YZF-R1, avevano qualche problema di impennamento, in quel tratto&rdquo;.  Il sogno   Nel 2009, Marco Simoncelli sfid&ograve; i piloti della SBK, a Imola, in sella all&rsquo;Aprilia RSV4. Dato che ti alleni molto con le derivate dalla serie, hai pensato a fare qualcosa di simile?  &ldquo;Se dovessi farlo, forse correrei su una pista che conosco. Non so, dovrei pensarci... Comunque la Ducati non mi ha mai chiesto di partecipare a una gara del mondiale SBK e io non ho mai espresso la volont&agrave; di correrla, per&ograve;&hellip; posso dire che ho chiesto a Paolo Ciabatti di gareggiare alla 8 Ore di Suzuka! Mi piacerebbe tanto prendere parte a quella corsa, assieme alla Ducati, con una Panigale V4 preparata nel modo migliore possibile. Sono esperienze che bisogna fare. Inoltre, per le Case giapponesi la vittoria alla 8 Ore di Suzuka vale come e pi&ugrave; di un successo in MotoGP e per questo mi darebbe ancora pi&ugrave; gusto essere al via di quella gara!&rdquo;.  Qual &egrave; stata la risposta di Paolo Ciabatti?  &ldquo;Vedremo&hellip;&rdquo;.  MotoGP, Valentino Rossi: &ldquo;Marquez mi ha fatto perdere nel 2015&rdquo; 

Bagnaia si allena a Misano in sella alla Panigale V4, sognando anche di sfidare i giapponesi a Suzuka! Pecco ci ha raccontato l&rsquo;evoluzione della pi&ugrave; potente SBK bolognese, le differenze con la Desmosedici GP e i trucchi per guidare al limite tra i cordoli del tracciato intitolato a Marco Simoncelli

MotoGP, Bagnaia: &ldquo;Ho chiesto a Ciabatti di fare la 8 Ore di Suzuka&rdquo;

Era il maggio del 2002 e mi occupavo delle sponsorizzazioni in un&rsquo;azienda di caschi. Ero in partenza per il Mugello per le gare della MotoGP quando ricevetti una telefonata: &ldquo;Prendi anche due caschi per un ragazzino inglese che corre in 125 nel Team Matteoni. Si chiama Chaz Davies&rdquo;. &Egrave; cos&igrave; che ho conosciuto il gallese, una conoscenza che ho poi avuto modo di approfondire dal 2009 in poi.  Una carriera da girovago   Nella sua carriera il pilota di Knighton ha corso in numerosi campionati in giro per il Mondo: CEV 125, Mondiale 125 e 250, AMA Supersport e Superbike, MotoGP, Supersport e Superbike iridate. In quest&rsquo;ultima categoria si &egrave; espresso al massimo, diventando &ldquo;Cuor di leone&rdquo;. Dopo essersi laureato campione del mondo Supersport nel 2011 con il Team ParkinGO, Davies &egrave; passato alla classe maggiore sempre con la squadra italiana e con un&rsquo;Aprilia RSV4. L&rsquo;anno successivo &egrave; stato ingaggiato dalla BMW, ma la svolta &egrave; avvenuta nel 2014 quando &egrave; entrato nel team ufficiale Ducati. Una stagione di apprendistato e poi tra Chaz e la Panigale V2 &egrave; iniziato un rapporto di amore-odio durato fino al 2018. Amore perch&eacute; il gallese guidava come nessuno, e in quattro anni ha chiuso tre volte secondo e una terzo, con 65 podi e 25 vittorie di manche. Odio, perch&eacute; la bicilindrica aveva limiti che diventavano evidenti su alcuni circuiti, e il gallese si &egrave; reso conto che con quella moto non si poteva vincere il titolo.  SBK: Chaz Davies, il &quot;parcheggio&quot; In Go Eleven non va. E la Honda...  Ducati, amore e odio   Nel 2019 la Ducati lo ha accontentato, con una moto apparentemente in grado di sconfiggere il binomio Rea-Kawasaki. Purtroppo per&ograve; il feeling tra Chaz e la V4 non &egrave; stato immediato, e in due anni sono arrivate soltanto tre vittorie. Il resto &egrave; storia recente con il divorzio, non senza qualche polemica, dal team ufficiale Ducati, ma poi grazie allo sponsor Aruba &egrave; salito ancora su una V4 R factory, affidata al Team Go Eleven. In un ambiente familiare, circondato dalla stima e dall&rsquo;affetto della famiglia Ramello, Chaz poteva tornare a essere Cuor di leone. Il calendario gli &egrave; stato favorevole, perch&eacute; la stagione &egrave; iniziata su due piste che ama: Arag&oacute;n ed Estoril. Dopo un primo round positivo (5&deg; e 4&deg;) concluso per&ograve; con una caduta in Gara 2, in Portogallo dopo due gare non esaltanti &egrave; salito sul podio. A Misano chi si aspettava di vederlo proseguire nel trend positivo &egrave; rimasto deluso: il suo &egrave; stato un weekend da dimenticare, con tre ritiri (nella foto). Una caduta alla Curva 4 lo ha fermato in Gara 1, mentre nella Superpole Race ha percorso soltanto una curva, cadendo a causa del contatto con Lucas Mahias e infortunandosi a una spalla. In Gara2 ha provato a gareggiare, ma il dolore lo ha costretto al ritiro. Era da Imola 2015 che Davies non conquistava nemmeno un punto, ed era addirittura da Portimao 2012 che non portava a conclusione nemmeno una gara.  Siamo soltanto al terzo round ed &egrave; presto per parlare di delusione o crisi, di certo per&ograve; l&rsquo;inizio di stagione del gallese non &egrave; stato quello sperato. Al suo terzo anno sulla Panigale V4 ci si aspettava di rivedere il Davies coriaceo che si era messo in luce sulla V2, galvanizzato inoltre dalla voglia di dimostrare che in Ducati si sono sbagliati a preferirgli Michael Ruben Rinaldi. Invece se si esclude il podio dell&rsquo;Estoril, agevolato dalle cadute di Rinaldi, Garrett Gerloff e Scott Redding, Chaz non ha mai lottato al vertice. Pesa poi da sempre sulle sue prestazioni la scarsa propensione alla Superpole, che lo costringe a partire dalle retrovie, per intraprendere rimonte che difficilmente si possono tramutare in vittorie, prendendo rischi che possono causare delle cadute. Chaz &egrave; una persona educata e disponibile, e per la stima che nutro nei suoi confronti spero ovviamente di sbagliarmi, ma il timore &egrave; che nemmeno con il Team Go Eleven riuscir&agrave; a sfruttare tutto il potenziale della V4. Dopo tanti anni in Ducati probabilmente avrebbe fatto meglio a cambiare aria: non &egrave; escluso che questo avvenga il prossimo anno, dato che Honda e BMW lo accoglierebbero a braccia aperte.  Calendario SBK: Argentina a rischio, pronta la Turchia 

L&rsquo;inizio di Davies con Go Eleven non &egrave; stato facile: il gallese lascer&agrave; la Ducati?

SBK: Chaz Davies, ora serve il Cuor di leone!

Dopo i primi due round della rivoluzionaria stagione 2021 al Mugello e a Misano, il CIV Superbike ha gi&agrave; fornito un importante responso per quel che riguarda i valori in campo. Se, da una parte, l&#39;introduzione della centralina MoTec ha permesso un livellamento delle prestazioni ed un grande spettacolo ad ogni gara, dall&#39;altra &egrave; innegabile che, almeno fino ad ora, Michele Pirro abbia mostrato di avere una marcia in pi&ugrave; rispetto ai rivali.  Il portacolori del team Barni, pluricampione italiano, ha infatti vinto tutte e quattro le manche fino ad ora disputate, con trionfi arrivati al termine di duelli avvincenti ed incerti. A Imola il numero 51 prover&agrave; a restare a punteggio pieno, ma su un tracciato come l&#39;Enzo e Dino Ferrari sar&agrave; lecito aspettarsi tanti piloti protagonisti.  CIV Moto3, Imola: si torna in pista dopo le esperienze mondiali  Honda e Aprilia pronte al riscatto   Tra i piloti che proveranno a mettere le proprie ruote davanti a quelle del capoclassifica ci saranno ancora una volta le Honda di Alessandro Delbianco (DMR Racing), Lorenzo Gabellini (Althea Racing) e Luca Vitali (Scuderia Improve), sempre competitivi in sella alla CBR1000RR-R, cos&igrave; come le tre Aprilia del team Nuova M2 Racing che, con Ferroni, Russo e Bernardi in sella, sono ancora alla ricerca del limite con le nuove RSV4.  Da non dimenticare anche le Ducati Panigale V4-R del team Broncos, con Lorenzo Zanetti sempre competitivo al Santerno ed un Agostino Santoro che proseguir&agrave; il proprio apprendistato da campione uscente del National Trophy 1000. Occhio anche alle BMW e, in particolare, a quella del team Bmax portata in pista da Gabriele Ruiu, possibile mina vagante.  Dal Sudafrica al CIV Premoto3: arriva Kgopotso Mononyane  Gli orari delle gare   Le due gare della classe regina, visibili in diretta sul sito di Motosprint, sulla pagina Facebook del campionato, su Eleven Sports e su MS MotorTV, si svolgeranno sabato alle 14:25 e domenica alle 15:35.  BSB, infortunio per Xavi For&egrave;s: &ldquo;Torner&ograve; a Knockhill al top della forma&rdquo; 

All&#39;autodromo Enzo e Dino Ferrari riprender&agrave; la caccia al leader della classifica, con numerosi piloti pronti a mettere le proprie ruote davanti a quelle del portacolori del team Barni

CIV SBK, Imola: chi fermer&agrave; la fuga di Michele Pirro?

        Monta il bicilindrico LC8 da 1301 cm&sup3; ed &egrave; in grado di erogare 180 CV e 140 Nm. Parliamo della KTM 1290 Super Duke R, che oggi guadagna una R nel nome ma perde peso: 180 kg, che sono sinonimo di un rapporto peso-potenza di 1:1. Rispetto alla versione standard, la RR &egrave; 9 kg pi&ugrave; Leggera e promette pi&ugrave; agilit&agrave;. Alla diminuzione complessiva del peso contribuiscono le nuove ruote, pi&ugrave; leggere di 1,5 Kg, a tutto vantaggio della riduzione delle masse non sospese. Sui cerchi forgiati in alluminio sono montati pneumatici Michelin Power Cup 2. Il reparto sospensioni &egrave; stato completamente aggiornato e vede ora elementi WP al top della gamma. Forcella a cartuccia chiusa WP Apex Pro 7548 completamente regolabile, abbinata a un ammortizzatore di sterzo regolabile WP Apex Pro 7117. Infine, l&rsquo;ammortizzatore di serie &egrave; stato sostituito con un Apex Pro 7746, realizzato su misura per la nuova &ldquo;bestia&rdquo;. Kawasaki: il Mugello si colora di verde con le Ninja ZX-10R (ed RR) Carbonio  Nella costruzione della KTM 1290 Super Duke RR si &egrave; fatto largo uso della fibra di carbonio, utilizzata per ridurre il peso e dare maggiore carattere alla moto. Un esempio su tutti &egrave; il telaietto posteriore, molto simile al componente visto fino ad oggi solo sul prototipo presentato due anni fa a EICMA. La parte posteriore risulta quindi pi&ugrave; leggera e differente nel design rispetto alla R e ospita la sella monoposto. Nuove le luci di posizione posteriori a LED integrano le frecce e la luce del freno adattiva. La 1290 Super Duke RR trasferisce a terra la sua notevole coppia grazie a un nuovo comando dell&rsquo;acceleratore Quick-Turn, caratterizzato da un angolo di apertura di 65 gradi (7 gradi in meno rispetto al comando presente sulla KTM 1290 Super Duke R) per offrire una migliore risposta dell&rsquo;acceleratore e ridurre l&rsquo;angolo di apertura del polso e di conseguenza l&rsquo;abbassamento del gomito del pilota quando si spalanca il gas fino in fondo. Sotto la pelle in carbonio della KTM 1290 Super Duke RR c&rsquo;&egrave; il pacchetto elettronico di serie pi&ugrave; completo mai visto su una KTM. Alla modalit&agrave; Track, &egrave; stata infatti abbinata l&rsquo;inedita selezione Performance, che mette a disposizione del pilota molte opzioni di personalizzazione, per regolare lo slittamento della ruota posteriore, la risposta dell&rsquo;acce-leratore, il launch control e la coppia del motore in fase di rilascio. L&rsquo;esclusiva KTM 1290 SUPER DUKE RR &egrave; disponibile in soli 500 esemplari al prezzo di 25.690 Euro e sono gi&agrave; aperti i preordini. Aprilia RSV4 2021: sogno Mondiale (?)       

"Doppia R", 180 Cv, 180 kg. Soltanto 500 esemplari al prezzo di 25.690 euro

Cose di Case: una 1290 Super Duke.. Bestiale!

Eddi La Marra ed il Broncos Racing Team uniranno le forze per l&#39;assalto al titolo 2021 del National Trophy 1000. Il campione dell&#39;edizione 2019 correr&agrave; con la squadra campionessa in carica con l&#39;obiettivo di bissare il grande risultato dello scorso anno, in sella ad una Ducati Panigale V4-R.  Eddi, reduce da un 2020 non semplice nel CIV Superbike con l&#39;Aprilia RSV4, ha gi&agrave; avuto modo di prendere confidenza con la supersportiva di Borgo Panigale in occasione della due giorni di test sul circuito del Mugello, dove si svolger&agrave; la prima gara stagionale il 18 aprile.  ELF CIV: Kevin Zannoni in SS600 con il team SGM Tecnic  Un accordo arrivato in extremis   Come confermato dallo stesso La Marra, l&#39;accordo tra le parti &egrave; arrivato all&#39;ultimo momento: &quot;L&#39;accordo con il team Broncos &egrave; arrivato in extremis, ma si &egrave; dimostrato subito serio e dalle basi concrete. Per me sar&agrave; un piacere correre per questa squadra con la Ducati e cercher&ograve; di tornare alla vittoria in un campionato che mi ha gi&agrave; regalato soddisfazioni. Al Mugello ho provato la V4 R con cui affronter&ograve; la stagione: ha un gran potenziale e dovr&ograve; lavorare coi ragazzi per cucirmela addosso. Adesso dobbiamo pensare alle prossime prove, perch&eacute; l&#39;obiettivo &egrave; essere protagonisti in ogni weekend di gara&quot;.  Soddisfatto dell&#39;accordo anche il team manager Luca Conforti: &quot;Vederlo tornare su una Ducati &egrave; stato bello ed emozionante, ma adesso ci dovremo impegnare tutti per arrivare competitivi al primo round del Mugello. Penso che il National Trophy 1000 sia la giusta realt&agrave; per Eddi, perch&eacute; &egrave; una categoria in cui le gare sono brevi ma intense ed un pilota come lui pu&ograve; fare la differenza. L&#39;obiettivo &egrave;, come sempre, dare il meglio in ogni uscita stagionale con la nostra V4 R. Ringrazio i sostenitori ed il pap&agrave; di Eddi. Il Broncos Racing ha preso un ragazzo di estremo valore&quot;.  CIV, Round del Mugello nel mirino dei team mondiali 

La classe 1000 del trofeo organizzato dal Motoclub Spoleto avr&agrave; nuovamente in griglia il campione 2019, che correr&agrave; con la Panigale V4-R della squadra capitanata da Luca Conforti

250 risultati per 'RSV4 R'